L’associazione di un ambiente confortevole con un’elevata tecnologia trova alto gradimento tra i nostri pazienti. L’elevato livello di disinfezione e sterilità non interferisce con l’atmosfera familiare che si vive nello studio.
Il dott. Luigi Fantauzzi è un professionista appassionato della ricerca e della pratica clinica. Impegnato e rispettoso dell’insieme delle regole che il medico è obbligato a osservare nei rapporti con i pazienti, con i colleghi e con la società. Insieme di regole che prende il nome di Codice Deontologico.
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Lo staff ha strutturato un progetto primo soccorso.
Se hai un improvviso mal di denti, un ascesso, se ti si rompe un dente, se hai mal di denti da trauma dentale per incidenti o cadute varie, se hai un problema improvviso con la tua protesi, vieni direttamente in studio o chiama in studio, per trovare degli specialisti pronti a intervenire.
Uno specialista sarà sempre disponibile.
Le vostre domande più frequenti
Siamo particolarmente attenti ai pazienti ansiosi. Rendere l’esperienza dal dentista tranquilla e rilassante è una delle nostre priorità. Per questo usiamo modi pazienti e gentili e musica rilassante in filodiffusione. Quando questo non basta, ricorriamo alla sedazione cosciente.
Entrambe le soluzioni hanno vantaggi e svantaggi. Sicuramente un impianto, ancorandosi direttamente all’osso senza ripercussioni sui denti adiacenti, permette un notevole risparmio biologico. Tuttavia per completare un impianto ci vogliono 4-6 mesi. Se invece i denti adiacenti a quello mancante sono già indeboliti – da uno scarso supporto osseo o da grandi otturazioni – allora un ponte, per il cui completamento servono solo poche settimane, è senza dubbio più indicato.
Assolutamente no. Il sanguinamento provocato dallo spazzolino da denti è il primo campanello d’allarme di un’infiammazione alle gengive. È subito necessaria una visita dal dentista per verificare l’entità del problema: potrebbe, infatti, trattarsi di una gengivite, curabile con una semplice seduta di igiene orale, oppure l’infiammazione potrebbe essere già degenerata in una parodontite o, come si chiamava una volta, piorrea. Si tratta di un’infiammazione di tutti i tessuti di sostegno del dente, il cui risultato è un lento e progressivo riassorbimento dell’osso intorno ai denti. Se non diagnosticata e curata in tempo, la parodontite può portare alla caduta dei denti. A differenza della carie, che a un certo punto provoca dolore, l’unico segno visibile di una parodontite è proprio un frequente sanguinamento delle gengive durante le manovre di igiene orale.
È raccomandato farlo dopo i pasti principali, quindi almeno tre volte al giorno. Tuttavia, oltre alla frequenza, è importante che lo spazzolamento sia effettuato con la modalità corretta, ovvero dalla gengiva verso il dente con movimenti vibratori angolati. Saremo lieti di insegnarti la tecnica corretta dedicandoti tutto il tempo necessario.
Dipende da paziente a paziente. Le sedute vengono programmate a seconda dell’esigenza terapeutica di ogni paziente. Chi non ha problemi particolari e ha un buon livello di igiene orale può sottoporsi alla seduta di igiene una volta l’anno, ma con una visita di controllo semestrale. I pazienti che hanno avuto problemi parodontali ( la cosiddetta “piorrea”) o che hanno riabilitazioni protesiche complesse, invece devono sicuramente aumentare la frequenza fino a 3 o 4 volte l’anno. Questa viene considerata una terapia di mantenimento della salute gengivale ed è fondamentale seguirla scrupolosamente.
Le cause sono numerose e possono essere legate all’alimentazione, al tabagismo, ad altri problemi medici o all’assunzione di alcuni tipi di farmaci. Tuttavia, nella maggior parte dei casi, l’alitosi ha una causa all’interno del cavo orale: i batteri della placca degradano i residui alimentari formando i cosiddetti composti volatili dello zolfo che conferiscono il caratteristico e sgradevole odore all’alito. Una scrupolosa igiene orale domiciliare non può pertanto escludere un delicato spazzolamento della lingua, dove in maggioranza si annidano batteri. L’alitosi può essere anche un campanello d’allarme di problemi gengivali più gravi, come la parodontite, o della presenza di un dente necrotico: per questo consigliamo comunque una visita approfondita dal dentista.
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