Gnatologia e chirurgia ortodontica L'Aquila

GNATOLOGIA. Esiste una stretta relazione tra il corretto contatto tra le due arcate dentali, i muscoli mandibolari e le ossa cranio-mandibolari, la GNATOLOGIA si occupa proprio di studiare e ripristinare il corretto equilibrio tra questi distretti risolvendo la sintomatologia che ne deriva.

CHIRURGIA ORTODONTICA. La chirurgia ortodontica, o chirurgia dei mascellari, è quella branca della Chirurgia Maxillo-Facciale che permette la correzione di un ampio spettro di deformità o anomalie dello scheletro facciale e dei denti. 

E’ indispensabile una stretta collaborazione tra ortodontista e chirurgo maxillo-facciale, in quanto è sempre necessario un trattamento ortodontico pre-operatorio, che può durare, a seconda dei casi, da uno a due anni. Tutti questi interventi vengono eseguiti per via endorale, cioè senza cicatrici esterne sul viso, e non comportano quasi mai il bloccaggio intermascellare rigido (cioè l’immobilizzazione con fili metallici delle arcate dentarie tra loro); le moderne tecniche chirurgiche di fissazione consentono una rapida ripresa funzionale.

Fisiologicamente il movimento della mandibola avviene in maniera libera, isotonica, senza andare così ad affaticare le strutture ad essa annesse. Nei casi di bruxismo, di malocclusione e/o di disturbi dell’articolazione temporo-mandibolare, però, questo movimento non è più isotonico con frequenti disturbi alla fonazione, all’udito e alla postura, con insorgenza di mal di testa, acufeni e dolori articolari.

POSTURA Una malocclusione può avere conseguenze su tutta la postura e in distretti molto distanti dalla bocca determinando dolori e disturbi al tratto cervicale della colonna vertebrale, alle fasce muscolari del collo, alle spalle ma anche lombo-sciatalgia, dolori alle ginocchia. 

UDITO E VERTIGINI Esistono connessioni funzionali tra i muscoli della mandibola e l’attività del muscolo tensore del timpano (tensor tympani). Se la mandibola non funziona correttamente la tensione muscolare che si genera si estende all’orecchio e può trasformarsi in acufene o instabilità motoria che causa nausea, vomito e cefalea. Gli acufeni (in inglese Tinnitus) non vanno sottovalutati. 

Si tratta di sensazioni di fischi o ronzii, fruscii, soffi pulsazioni, ecc. all’orecchio (ad uno o a entrambi) non presenti nell’ambiente (cioè non sono causati da stimolo sonoro), percepite solo dal paziente.

 La condizione è più comune nelle donne rispetto agli uomini. La presenza di sintomi o segni talvolta dura per poco tempo, altre volte è davvero invalidante. 

La perdita dei denti, i denti che si inclinano, masticare soltanto da un lato della bocca, digrignare i denti di notte (bruxismo) possono essere alla base di disturbi uditivi come il ronzio o fischio all’orecchio dei quali, spesso, non si conoscono le cause. BRUXISMO Molto spesso questa condizione è collegata a fenomeni di mal occlusione. 

L’American Academy of Sleep Medicine del 2005, definisce il bruxismo come “Una parafunzione orale caratterizzata dal digrignare o stringere i denti durante il sonno, associata ad un eccessivo numero di microrisvegli (arousal).” L’American Academy of Orofacial Pain la definisce forse meglio, come “Un’attività parafunzionale diurna o notturna che comprende il digrignamento, lo sbattere, il serramento o l’attrito dei denti”. Il bruxismo può anche essere diurno, cosa finora pochissimo studiata.

Il bite è una placca occlusale in resina acrilica che ha la funzione di risolvere i problemi dell’apparato masticatorio legati al digrignamento dei denti, alla malocclusione dentale, al russamento e alla dislocazione mandibolare. Ha la forma di una mascherina e deve essere posta fra le due arcate dentali per un periodo di tempo che varia in base alle patologie riscontrate dal Dentista Gnatologo. 

Sono disponibili diverse tipologie classificabili in tre categorie: 

Personalizzati: realizzati su misura dal Dentista, dopo aver preso l’impronta e aver diagnosticato il problema. 

Automodellanti: mascherine termoplastiche in resina che si adattano alla propria impronta dentale. 

Preformati: placche in resina con una conformazione standard. Quelli personalizzati, pur avendo un costo maggiore, sono consigliati poiché sono costruiti sulla base delle proprie caratteristiche e disturbi.

 La diffusione tra la popolazione del digrignamento dei denti porta molte persone ad effettuare un’autodiagnosi, ma è importante che sia uno specialista ad individuare la vera causa del problema, poiché questo movimento involontario può essere dovuto al non combaciamento dei denti, che richiede un intervento ortodontico. Inoltre, sono disponibili diverse forme in base alle problematiche riscontrate: 

• Per il russamento: ha due mascherine gemelle che portano la mandibola in una posizione tale da eliminare le ostruzioni dell’aria tra il naso e la laringe.

• Per il bruxismo: placca per l’arcata superiore che permette di rilassare i muscoli mandibolari e di non frizionare i denti.

• Per riposizionamento condilo-mandibolare: in questo caso si parla di bite ortotico, poiché ha una funzione ortopedica. Questo tipo di placca permette di riposizionare la mandibola nella sua corretta posizione, oltre a decontrarre la muscolatura. Serve per correggere le dislocazioni mandibolari ed è realizzato su misura grazie alle indicazione dello Gnatologo.

È importante pulire quotidianamente il bite e riporlo nella custodia apposita, per evitare la contaminazione da parte di agenti esterni.

 

La gnatologia è una branca dell’odontoiatria che mira a correggere i difetti di contatto tra le due arcate, che spesso causano problemi di masticazione e dolori sparsi per tutto il corpo.

La visita consiste in una serie di prove a cui il paziente è sottoposto, così che lo specialista possa analizzare lo stato della masticazione e della chiusura delle due arcate.

La valutazione gnatologica si divide in due passaggi. Un esame visivo, in cui lo specialista chiede al paziente di serrare la mascella, di masticare e in cui scruta i muscoli e le ossa all’altezza della mascella. Un esame strumentale, come Risonanza Magnetica delle ATM (articolazioni temporo-mandibolari) orto-panoramica e kinesiografia mandibolare.

La chirurgia gnatologica si applica qualora siano presenti deformità o anomalie dello scheletro facciale e dei denti. In particolare, gli interventi di questo genere, che con le moderne tecnologie non lasciano segni o cicatrici visibili, sono necessari quando l’ortodonzia non riporterebbe la mandibola al suo stato salutare. 

Solo il 10% dei pazienti che presentano disturbi masticatori o patologie come aderenze e versamenti intrarticolari si sottopongono a questi interventi, in quanto si tratta di una scelta che si prende dopo aver vagliato una serie di soluzioni conservative. Di questo 10%, il 90% subisce interventi mini invasivi che consentono di ridurre al minimo il dolore e il recupero post operatorio.

Il bite è una placca occlusale in resina acrilica che il paziente deve indossare in determinati momenti della giornata. I benefici di questo strumento sono numerosi, in quanto esso va a risolvere i problemi dell’apparato masticatorio legati al digrignamento dei denti, alla malocclusione dentale, al russamento e alla dislocazione mandibolare.

Infatti, se indossato di notte, consente di evitare sia il bruxismo che le occlusioni respiratorie, mentre il bite ortotico, quindi con funzione ortopedica, va a lavorare per riposizionare la zona condilo-mandibolare.

Ci sono diversi tipi di bite in base alle esigenze del singolo paziente. Possono essere personalizzati dal dentista dopo analisi accurate della bocca del paziente. Si tratta delle soluzioni migliori per risolvere specifici disturbi in meno tempo. Tuttavia, il loro costo, essendoci un lavoro di personalizzazione a monte, è abbastanza elevato.

Mentre i bite personalizzati sono solitamente rigidi, esistono i bite automodellanti morbidi in resina o in silicone che si adattano alla dentatura. Per intenderci, sono i bite acquistabili autonomamente in farmacia che risolvono i lievi problemi di bruxismo.

Infine, i bite preformati sono placche in resina vendute in farmacia.

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