Trattamenti per bruxismo o erosione dentale L'Aquila

Per erosione dentale si intende il deterioramento della struttura dura del dente causata da processi chimici avviati dalla presenza di sostanze acide all’interno della bocca. Queste ultime, infatti, vanno ad attaccare e a sciogliere la parte esterna della dentatura rendendosi responsabili di lesioni più o meno importanti fattori che causano acidità all’interno della bocca provocando conseguentemente l’erosione dentale sono molteplici e possono essere intrinsechi o estrinsechi.

Sono diversi i sintomi che possono lasciar pensare a un paziente che soffre di bruxismo. Principalmente, si nota che le persone che digrignano i denti di notte percepiscono una tensione ai muscoli della mandibola. Altro sintomo evidente è l’erosione dello smalto dovuto allo sfregamento dei denti durante le ore notturne. 

Ci sono poi dei sintomi che i pazienti di solito non riconducono a un problema di bruxismo, ma che devono spingerli a fare visita a un medico: questi sono i problemi di masticazione, che possono portare a mordere la lingua o l’interno della guancia durante i pasti.

Ci sono principalmente due vie per trattare il bruxismo. La prima è quella più diffusa, ovvero l’adozione di un bite, una mascherina che si indossa durante la notte e che non consente ai denti di sfregare tra loro. L’altra via è la 3 steps technique che consiste nella rilevazione del calco dei denti del paziente, il quale viene analizzato e vengono individuate le correzioni da effettuare, che si svolgono in maniera additiva. Il dentista, infatti, apporrà della resina sulle parti erose del dente e interverrà con applicazioni estetiche, come faccette, per consentire di raggiungere un ottimo risultato a livello estetico e funzionale. E’ un trattamento non invasivo e indolore che può davvero risolvere i problemi e le conseguenze del bruxismo.

La durata del trattamento con bite dipende molto dalla condizione di salute del paziente e dai suoi comportamenti. Se segue le indicazioni del dentista e indossa il bite tutta la notte e per parte della giornata, i risultati si raggiungono in soli 6 mesi.

La ricostruzione di un dente consumato dal bruxismo richiede spesso l’uso di protesi dentaria o, per danni minori, dell’utilizzo di resina, che va a riempire gli spazi causati dall’erosione. I metodi più utilizzati sono le faccette dentali e gli intarsi. In questo modo, è possibile quindi ripristinare l’estetica e la funzionalità del dente senza troppa invasività. Una volta ripristinata la salute della bocca, è il caso di intervenire con un bite per non rovinare l’intervento svolto.

Faq

Le vostre domande più frequenti
sul bruxismo 

Nel primo caso l’erosione dentale è causata da un fattore interno: se ad esempio si è in presenza di reflusso gastroesofageo o ernia iatale, patologie che causano la risalita e a volte il rigurgito di materiali acidi provenienti dallo stomaco fino alla bocca. Rientrano in questa categoria anche le erosioni dentali provocate da disordini alimentari come la bulimia: il paziente bulimico infatti – nell’atto di provocarsi volontariamente il vomito – espone i propri denti all’azione acida dei succhi gastrici dello stomaco, aumentando molto il rischio di andare incontro a erosione e deterioramento. 

Spesso quindi una bocca compromessa e dei denti erosi possono essere il segnale di patologie più importanti così come di disturbi della psiche. 

Nel caso di erosione dentale causata da fattori acidi estrinsechi, il riferimento è a quelle occasioni in cui la demineralizzazione e la distruzione della parte dura del dente sono causate da fattori esterni e in particolare dal consumo di determinati cibi o bevande con un elevato fattore di acidità. Importante non è però solo la frequenza con cui si consumano cibi o bevande acide ma anche la modalità di assunzione: la consuetudine, ad esempio, di sorseggiare una bevanda consumandola in un tempo più o meno lungo, espone ad un attacco continuo dei denti. Ciò perché non si lascia il tempo al potere tampone della saliva di riportare il ph ad un livello tale da permettere la remineralizzazione del dente creando così un ambiente favorevole all’erosione dei denti. 

La nostra Nutrizionista è a disposizione di tutti i pazienti che abbiano bisogno di approfondimenti e di informazioni dettagliate riguardanti il complesso rapporto “corpo-alimenti”. Tooth Wear: quando a rovinare i denti è un’azione meccanica L’erosione dentale provocata da fattori chimici non va confusa con il deterioramento dei denti dovuto a cause meccaniche, ovvero la perdita della superficie dei denti a causa abrasione o attrito, fenomeno definito Tooth Wear. In questo caso il consumo del dente dipende quindi da una causa fisica come lo sfregamento: esso può avvenire tra i denti stessi, come nel caso del bruxismo (digrignamento dei denti durante il sonno) o in seguito al contatto ripetuto dei denti con elementi esterni, come nel caso degli strumenti a fiato. L’attrito interessa più che altro i soggetti anziani in conseguenza al rimodellamento della bocca e il conseguente nuovo assetto assunto dal cavo orale, con i denti che spesso si trovano a strettissimo contatto.

Un altro tipo di deterioramento del dente è detto infrazione: essa provoca la comparsa di crepe verticali nonostante le quali, però, la superficie dentale rimane intatta. La lesioni sono differenti ma il risultato finale più o meno è lo stesso e ancora più spesso a partire da una di queste situazioni si originano le altre: un dente abraso infatti si erode più facilmente e viceversa.

BRUXISMO. La parola bruxismo definisce una particolare patologia, che va a ledere alcune parti che compongono il cavo orale, più in specifico i denti. 

E’ una tra le più particolari patologie dei denti, e si ha quando il soggetto tende a sfregare gli elementi dentali tra di loro, attraverso appunto il digrignamento. 

Ciò accade in situazioni come il sonno, durante il quale il malato non si accorge assolutamente di questo digrignamento. Qui sta tutta la pericolosità del bruxismo.

 

La sensazione di dolore e la stanchezza dei muscoli facciali al mattino può far intuire qualche stranezza, ma spesso il paziente non riconduce subito questi sintomi alle particolari ed inconsce attività notturne. Ecco perché spesso lo stadio della malattia avanza indisturbata, finché il malato non decide di recarsi da un medico. Questi può accorgersi subito del particolare danno allo smalto dentale, e consigliare quindi al paziente una visita dall’Odontoiatra. Molti soggetti che digrignano i loro denti non sono consapevoli di ciò, così sono spesso i fratelli o i genitori che identificano il problema. Alcuni segnali da considerare sono: • Rumore da digrigno durante il sonno, • Dolori alla mandibola o alla faccia durante la mattinata, • Masticare l’interno della guancia, • Rosicchiarsi le unghie, • Succhiarsi il pollice rosicchiare matite e giocattoli per i bambini.

 

BITE Per quanto riguarda gli adulti è possibile correggere il disturbo e prevenirne gli effetti collaterali indossando un bite, una mascherina simile al paradenti che portano i pugili che viene portata soprattutto di notte, in grado di creare una barriera protettiva tra le due arcate dei denti. 

Per approfondimenti andare alla sezione: “GNATOLOGIA E CHIRURGIA ORTODONTICA”.

3 STEP TECHNIQUE Oggi grazie alla evoluzione dei materiali dentari siamo in grado di restaurare una dentatura erosa soltanto aggiungendo materiale per mezzo di tecniche adesive, senza asportare ulteriore tessuto dentario. 

Questa tecnica codificata dall’universtià di Ginevra prende il nome di “three step technique”, in quanto viene effettuata in 3 step diversi. Si tratta di un approccio davvero rivoluzionario in quanto permette di ridare estetica e funzione al paziente senza arrecare alcun danno ai denti (tecnica additiva), come invece accade con la tecnica tradizionale delle corone (tecnica sottrattiva). Il protocollo della scuola di Ginevra, consta delle seguenti 3 fasi (step): – la prima fase consiste nell’allestimento di un mock-up. 

Dopo aver pianificato le modifiche da effettuare sui calchi denti tramite l’aggiunta di cera da modellazione, si effettua una simulazione nella bocca del paziente di come dovrebbe essere la sua dentatura. Si aggiunge della resina ai denti erosi, in maniera provvisoria, per dargli una nuova forma e volume. Quindi si valuta se il paziente gradisce la nuova situazione pianificata, altrimenti si apportano modifiche fino a che il paziente è soddisfatto. – la seconda fase consiste nel restaurare i denti anteriori (gli incisivi e i canini), incollando ai denti usurati in maniera definitiva materiali estetici (faccette-onlay in composito o ceramica) per ottenere la lunghezza ed il volume come pianificato nel mock-up (fase 1) che il paziente ha gradito. – la terza fase consiste nel restaurare la superficie masticatoria erosa dei molari e dei premolari, incollando materiali estetici (composito o ceramica).

 La seconda e la terza fase possono essere invertite di ordine a seconda dei casi clinici. E’ una tecnica assolutamente indolore e non traumatica, in quanto si tratta di una procedura additiva con la quale ci limitiamo ad incollare al dente altro materiale. Il dente in genere non viene assolutamente toccato. Pertanto se il paziente non ha già i denti sensibili, l’anestesia è spesso non necessaria

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